Neuropsicologia: cos’è, come funziona e perché è importante
La visita neuropsicologica serve a valutare i deficit cognitivi e/o comportamentali insorti a seguito di danni cerebrali o patologie di varia natura (demenze, ictus cerebrali, traumi cranici, infezioni, neoplasie, sclerosi multipla, processi degenerativi), formula una diagnosi e propone un adeguato intervento terapeutico. La corretta riabilitazione può permettere di recuperare le abilità cognitive danneggiate o di rallentare il declino cognitivo, per una migliore qualità di vita del paziente. La neuropsicologia è, infatti, una disciplina che studia i processi cognitivi, motivazionali ed emotivi correlati con le strutture encefaliche e che si occupa delle disfunzioni o lesioni del sistema nervoso centrale.
Cos’è la neuropsicologia?
La neuropsicologia valuta diverse funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio, capacità visuo-spaziale, di lettura, scrittura e calcolo, organizzazione del movimento, ecc.) e interviene sulle loro alterazioni, in ambiti specifici.
Il neuropsicologo è lo specialista che si occupa di questa disciplina affrontando le patologie da tre diverse prospettive:
- clinica, per la riabilitazione di pazienti affetti da patologie cerebrali, in particolare problematiche di declino cognitivo nella terza e quarta età
- dell'età evolutiva e dello sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino con un’attività di potenziamento delle abilità neuropsicologiche, nel caso di disturbi dell’apprendimento
- del linguaggio e della comunicazione, attraverso lo studio delle basi nervose che permettono la creazione dei processi linguistici e comunicativi, curando gli aspetti relativi alla riabilitazione del linguaggio.
Perché è importante andare dal neuropsicologo?
La visita neuropsicologica è consigliata per valutare l’efficienza mentale del paziente. È indispensabile in caso di:
- traumi cranici
- ictus cerebrale
- declino cognitivo lieve
- demenza conclamata
- morbo di Parkinson
- malattie endocrine
- deficit cognitivi
Il neuropsicologo, tramite un’attenta valutazione, identifica e quantifica i disturbi cognitivi e comportamentali. Grazie alla riabilitazione ottimizza il recupero delle facoltà danneggiate, compensa i deficit o migliora la capacità di adattamento del paziente.
La visita neuropsicologica può fornire una diagnosi precoce di demenza, talvolta non visibile nelle indagini strumentali in fase iniziale.
È, inoltre, fondamentale per bambini con disturbi dell’apprendimento: il potenziamento delle abilità neuropsicologiche favorisce lo sviluppo delle funzioni cognitive in evoluzione e riduce il disturbo.
Come funziona una visita neuropsicologica?
La visita neuropsicologica consta di tre fasi: in primis un colloquio clinico-esplorativo con il paziente e un familiare/accompagnatore per raccogliere l’anamnesi del paziente, anche attraverso referti medici neurologici.
Il secondo step è la valutazione, che indaga le funzioni cognitive mediante somministrazione di test psicometrici. Tale procedura permette di:
- identificare eventuali deficit
- diagnosticare patologie mediche
- neurologiche o geriatriche
- elaborare un percorso di riabilitazione cognitiva e tenerne monitorata l’efficacia
- attestare a fini medico-legali la presenza di danni cognitivi acquisiti.
Il terzo passaggio della visita neuropsicologica è la restituzione differita al paziente e ai familiari dei risultati emersi e la consegna del referto clinico e della diagnosi.
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